Valtaro-Valceno, un angolo di terra emiliana tra Liguria e Toscana

27 Luglio 2016 di

Valeria Bertoli

Il filo rosso che unisce il territorio della Valtaro e della Valceno, è quello dell’essere una terra di mezzo, fra mare e pianura, una terra propriamente emiliana ma incastonata tra la Liguria e la Toscana.

L’Appenino Tosco-Ligure-Emiliano non è soltanto un lunghissimo itinerario di crinale che percorre tutto l’arco montuoso a cavallo delle tre regioni, è anche, e soprattutto, la spina dorsale di una vasta ed articolata rete di sentieri che abbracciano l’intera regione, collegando i centri costieri con i paesi dell’entroterra e con le cime dei monti.

Ma parlare delle Valtaro-Valceno non è facile. Iniziano, ovviamente, dalle sorgenti del Taro e del Ceno fino alla “bassa”, in pratica dal Monte Penna e finiscono a Fornovo di Taro. Valli che in questi 60km offrono una serie di caratteristiche particolarmente differenti da un punto all’altro. I monti offrono scorci meravigliosi, paesaggi incontaminati, sorgenti pure, aria limpida. I monti del sistema appenninico della provincia di Parma sono davvero una delle eccellenze del territorio, contribuendo in maniera decisa a determinarne la varietà paesaggistica.

Dalle rispettive creste più alte si gode di panorami mozzafiato, da lì è possibile scorgere il Mar Ligure e alcune isole come Corsica, Capraia e Gorgona, sempre foschia permettendo.

Il territorio è percorso da infinite strade e sentieri, alcuni di origini antichissime, che un tempo erano percorsi da mercanti, pellegrini, pastori, contadini e taglialegna: abbandonati con l’avvento delle strade carrozzabili e dei mezzi a motore, i quali sono stati in gran parte recuperati, ripuliti e itinerarisegnalati dalle Guide Ambientali ed Escursionistiche della Valtaro/Valceno e del Club Alpino Italiano (C.A.I.) e oggi sono frequentati per diletto da centinaia di escursionisti.
Non solo natura, comunque. La vacanza o la visita nei luoghi dell’Appennino parmense non sono consiglia te ai soli amanti del verde, dell’escursionismo o anche, d’inverno.Ciaspolata Monte Penna

È ad esempio possibile “andar per castelli”, o perdersi alla scoperta di abitati e rocche medievali: d’altra parte è medievale l’impronta dell’insediamento odierno e nel quale i castelli di Compiano e Bardi presidiano le due vallate con un’atmosfera senza tempo.Castello di Compiano
Castello di BardiL’offerta dell’Appennino parmense ai visitatori è decisamente ampia, ed è supportata da un sistema ricettivo che negli ultimi anni si è notevolmente arricchito di Agriturismi, B&B, Rifugi: vita a contatto con la natura in uno scenario incontaminato, dunque, nel più totale relax, ma anche cogliendo le tante opportunità proposte; 12494912_1693636457527057_2804357786271317553_nun territorio che può essere solcato con splendidi itinerari in DCIM100MEDIAmountain bike nel verde, con affascinanti passeggiate a cavallo, con escursioni a piedi alla scoperta di piccoli ma suggestivi borghi o alla conquista delle vette più alte ed è zona rinomata per la pesca nei fiumi

Dopo natura, cultura e storia… ecco la gastronomia. Qui il re assoluto delle tavole è il Fungo porcino, a cui s’affiancano Parmigiano Reggiano, gli anolini in brodo, pane di montagna, torte d’erbe e di patate, piatti a base di castagne e frutti di bosco.
 

Fungo Porcino IGP di Borgotaro

parmigiano reggianoInformazioni turistiche varie:

  • Per visitare la Riserva Naturale Regionale dei Ghirardi (area protetta WWF, inclusa ne “I Parchi del Ducato”): www.oasighirardi.org
  • Per un’escursione accompagnati dalle Guide Ambientali Escursionistiche: www.trekkingtaroceno.it
    Borgo abbandonatoarrampicataPasseggiata a cavallo
    (tratto da un articolo scritto da Gigi Cavalli)